Il Time degli anni Ottanta le assegnò il titolo di Queen of cool.
E’ l’artista africana (ma d’adozione inglese) più conosciuta al mondo in ambito pop e la sua carriera inizia proprio negli anni Ottanta con una raffinata mistura di rhytm ‘n’ blues, jazz e, ovviamente, pop.
Sade, dalla voce profonda, sensuale, incanta con melodie sofisticate e con brani attraverso cui si respira sì il soul della Motown (la casa discografica statunitense che ha in assoluto contribuito di più alla diffusione della musica soul nel mondo) ma anche il pop più tradizionale e bianco, in cui il jazz è la base su cui giocare con accattivanti ritmi di samba, come in Smooth Operator, uno dei brani più famosi degli anni Ottanta, dall’indimenticabile assolo di sassofono.
E nonostante quegli anni fossero eccessivi, Sade si presentava sul palco sempre curatissima, glamour, sofisticata: i capelli tirati indietro e raccolti in una treccia o coda di cavallo, il trucco degli occhi fatto solo di eyeliner e rossetto dai toni scuri (proprio in quegli anni si cominciano a vedere tinte insolite come il marrone o il cioccolato) a enfatizzare la sua bocca carnosa, gli enormi orecchini a cerchio, che diventarono un must e un imperativo per ogni ragazza. Il suo look era ammirato, adorato, copiato ed in questa sfilata omaggiato da elegantissimi abiti da sera, neri e trasparenti. Come se, velando il corpo di un sottile diaframma scuro, si potesse godere finalmente di quel viso bellissimo, in cui è il make up a essere esaltato e non viceversa.